Letteratura sull’impiego di idrossiclorochina e clorochina nella COVID-19
• Molti studi si basano su indagini in vitro, su studi su animali da esperimento o esperienze in infezioni provocate da altri virus come SARS-CoV-1 (simile a SARS-CoV-2) o HIV.
• L'idrossiclorochina e la clorochina inibiscono la SARS-CoV-2 in vitro e, una breve review cinese, che menziona 15 studi, ha testualmente riportato che, “in oltre 100 pazienti in trattamento, la clorochina fosfato si è dimostrata più efficace rispetto al gruppo di controllo nell'inibire l'esacerbazione di polmonite ”, senza fornire ulteriori dettagli.
• Un report preliminare di uno studio randomizzato controllato con placebo (effettuato su 62 pazienti con reperti radiologici di polmonite, senza grave ipossia) ha utilizzato: nel gruppo di controllo il trattamento standard (ossigeno terapia, agenti antivirali, antibiotici e immunoglobuline, con o senza corticosteroidi) e nei pazienti in trattamento, in aggiunta alla terapia standard, idrossiclorochina al dosaggio di 400 mg/die (200 mg 2 volte al dì) per 5 giorni consecutivi. I risultati di questo studio riportano miglioramenti della temperatura corporea, della tosse e della polmonite nel gruppo sottoposto al trattamento potenziato con idrossiclorochina, rispetto al gruppo di controllo trattato con terapia standard.
• Uno studio in aperto e non randomizzato sull’uso dell’idrossiclorochina ne ha supportato l’efficacia in 20 pazienti, ma il disegno di questo studio è stato, in realtà, non adeguatamente strutturato con risultati poco attendibili. Lo studio prevedeva l’arruolamento di 36 pazienti con COVID-19 (20 in trattamento con idrossiclorochina e 16 controlli). La valutazione dell'efficacia del farmaco consisteva esclusivamente nella misurazione della carica virale nei due gruppi (che non rappresenta un endpoint clinico) al giorno 6 dopo l'inizio del trattamento. Tuttavia, la brevità dello studio non ha consentito di estrapolare né i risultati di follow-up a medio e lungo termine nè i dati sulla sicurezza del farmaco.
• L’uso dell’idrossiclorochina è ora consentito dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti e sostenuto dall’Indian Council for Medical Research.