La rinosinusite cronica con poliposi nasale è una patologia caratterizzata dalla presenza di polipi infiammatori a carico della mucosa del naso e seni paranasali. I sintomi principali sono naso chiuso (ostruzione nasale), naso che cola (rinorrea), muco che scende in gola (post-nasal drip o scolo retro-nasale), dolore e/o senso di peso alla fronte o al viso, perdita del gusto (ageusia) e dell’olfatto (anosmia). Le manifestazioni compaiono progressivamente nel tempo e spesso causano una ridotta qualità di vita. Vediamo insieme le opzioni terapeutiche.

 

Trattamento di supporto

 

Consiste nell’utilizzo di lavaggi nasali con soluzioni saline: permettono di rimuovere impurità e muco in eccesso da cavità nasali e seni paranasali, favorendone il normale funzionamento e riducendo l’entità dei sintomi. Si tratta di una misura semplice da adottare, con effetti collaterali rari e generalmente lievi: senso di irritazione delle mucose ed epistassi (ovvero sanguinamento nasale), spesso causata da piccoli traumi dovuti all’utilizzo prolungato dei dispositivi per l’irrigazione nasale.

 

Terapia medica

 

Steroidi topici (spray nasali a base di cortisone)

Sono efficaci nel ridurre i sintomi e l’entità dei polipi nasali, quando effettuati con la tecnica corretta e in modo continuativo. La dose somministrata è dell’ordine di centinaia di microgrammi giornalieri, inoltre gli steroidi di seconda generazione come mometasone e fluticasone vengono assorbiti solo in minima parte (meno dell’1%). Si tratta, pertanto, di farmaci sicuri. Gli effetti collaterali riportati più comuni sono, anche in questo caso, irritazione delle mucose nasali ed epistassi (quest’ultima di frequenza poco superiore a quella indotta dalla soluzione salina).

Steroidi per via sistemica (orale o intramuscolo)

Vengono in genere prescritti a brevi cicli (7-21 gg) quando la sola terapia locale non è sufficiente a controllare i sintomi. L’utilizzo di questi farmaci è efficace, ma andrebbe limitato il più possibile. A differenza dei prodotti ad uso locale, infatti, sono gravati da importanti effetti collaterali: aumento di incidenza di diabete, cataratta, osteoporosi, ipertensione arteriosa…

Antileucotrienici

Al momento i dati a supporto per il loro utilizzo nella poliposi nasale sono scarsi, ma spesso vengono prescritti in quanto utili per il trattamento dell’asma bronchiale, patologia spesso associata alla poliposi nasale.

Antibiotici

Anche se spesso prescritti in corso di peggioramento dei sintomi sinusitici associati a secrezioni purulente, non è chiaro se possano modificare in modo significativo il quadro clinico.

Immunoterapia specifica

Il 20-60% dei pazienti con rinosinusite cronica soffre anche di rinite allergica. Il ruolo dell’immunoterapia specifica nel migliorare i sintomi della rinite allergica è stato dimostrato, ma generalmente i pazienti con concomitante sinusite vengono esclusi dagli studi clinici. L’impatto della terapia desensibilizzante in questi pazienti ha quindi un ruolo controverso e i dati a disposizione sono pochi. E’ inoltre spesso difficile constatare un miglioramento dei sintomi, dato che alcuni di essi sono presenti in entrambe le patologie.

Decongestionanti nasali

Si tratta di farmaci da banco spesso utilizzati dai pazienti che soffrono di naso chiuso. Se assunti per qualche giorno per alleviare i sintomi sono efficaci e sicuri. E’ bene però ricordare che l’utilizzo a lungo termine peggiora i sintomi, provocando la rinite medicamentosa, patologia a cui abbiamo dedicato un articolo a parte. L’assunzione di questi farmaci andrebbe quindi limitata il più possibile (brevi cicli di 4-5 giorni, il più saltuariamente possibile).

 

Chirurgia

 

La chirurgia rinosinusale viene effettuata per via endoscopica (FESS, Functional Endoscopic Sinus Surgery), tramite strumenti di microchirurgia collegati ad un sistema video. Lo scopo è ridurre i sintomi e rendere più efficace la terapia medica a lungo termine. Questo obiettivo viene raggiunto favorendo la ventilazione e il drenaggio dei seni paranasali, andando a correggere le anomalie anatomiche che ostacolano il drenaggio del muco. Prima dell’intervento viene sempre eseguita una TAC del massiccio facciale, in modo da valutare la strategia più adeguata per il paziente.

 

Terapia biologica

 

Si tratta di anticorpi monoclonali che riducono la produzione di molecole responsabili dell’infiammazione correlata alla rinosinusite con polipi. Attualmente in Italia è possibile utilizzare, nell’adulto, DupilumabMepolizumab e Omalizumab. Lo scopo della terapia consiste nel limitare il più possibile l’utilizzo dei cortisonici orali/iniettivi e nel ridurre il rischio di recidiva chirurgica. Il loro impiego è pertanto riservato ai pazienti più gravi.  La somministrazione avviene per via sottocutanea e generalmente gli effetti collaterali sono lievi (reazioni nel sito di iniezione, cefalea, talora congiuntivite). E’ bene ricordare che si tratta di terapie croniche, per il momento infatti non è noto se e quando possano essere sospese. Il tipo di infiammazione che provoca la poliposi nasale è comune anche ad altre patologie come l’asma bronchiale, la dermatite atopica, l’esofagite eosinofila. Questo permette, talora, di curare più patologie con lo stesso farmaco e sottolinea l’importanza di una gestione multidisciplinare del paziente.

 

 

Bibliografia:

  1. Fokkens WJ, Lund VJ, Hopkins C et al.European Position Paper on Rhinosinusitis and Nasal Polyps 2020. 2020 Feb 20;58(Suppl S29):1-464.
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