EMERGENZA COVID-19: DUBBI, PERPLESITA' , PROBLEMI CON LA TERAPIA ALLERGOLOGICA?
Domande Frequenti
Si, non ci sono rischi particolari di reazioni e può assumere la sua terapia prima della vaccinazione.
Si l’importante è che il MMG sia al corrente della sua allergia in modo da prenotare la sua vaccinazione in ambiente latex safe e con dispositivi latex free. Inoltre dovrà stare in osservazione 60 min dopo la vaccinazione.
Puo’ vaccinarsi senza particolari rischi ma continui ad assumere la sua terapia per controllare la malattia anche prima della vaccinazione.
E’ molto importante che l’asma sia controllata prima della vaccinazione . Piuttosto rimandi la vaccinazione e cerchi , con il medico che la segue, di trovare la giusta cura per lei. Le ricordo che il mancato controllo dell’asma vuol dire nelle ultime 4 settimane:
- sintomi di asma più di due volte/sett
- svegliarsi di notte x l’asma
- usare il farmaco di emergenza ( tipo Ventolin) più di 2 volte/sett
- sentirsi limitato nella attività quotidiana a causa dell’asma.
Se ciò non accade vuol dire che la malattia è controllata.
Se, non si riesce a trovare una terapia idonea a controllare la sua asma , la vaccinazione comunque potrà essere effettuata ma con prenotazione in ambiente ospedaliero con osservazione di 60 minuti dopo la somministrazione
Non si preoccupi. Puo’ farlo in ambiente standard. L’importante è che resti in osservazione 60 min dopo la somministrazione.
Probabilmente si perchè si è trattato di una reazione allergica grave al principio attivo dell’antibiotico ma è meglio che prima si sottoponga ad una visita allergologica perché l’antibiotico da lei utilizzato contiene eccipienti uguali a quelli contenuti nel vaccino per cui bisogna attentamente valutare gli eccipienti contenuti nei farmaci che assume senza problemi per escludere questa eventuale remota allergia.
Per far risparmiare tempo ai medici si porti dietro i bugiardini di tutti i farmaci che assume al momento.
Dovrà poi fare i test idonei presso Servizi di Allergologia che si occupano di allergie a farmaci per valutare l’allergia all’antibiotico in modo tale da sapere quale antibiotico assumere in caso di necessità.
Il MMG dovrà valutare il principio attivo e gli eccipienti dei differenti vaccini che Le hanno dato problemi. Se tra gli eccipienti sono segnalati quelli contenuti nel vaccino anti COVID ( PEG/polisorbati) è raccomandata la visita allergologica altrimenti può farlo tranquillamente sempre con periodo di osservazione di 60 min dopo la somministrazione.
Si, senza problemi. Non ci sono particolari precauzioni da prendere. Si tenga il suo antiistaminico a disposizione nel caso dovessero ricomparire.
Si puo’ fare il vaccino . I medici che la vaccinano per l’ape le consiglieranno di distanziare comunque i 2 vaccini di qualche gg ( almeno 3gg). Cerchi inoltre se possibile di curare al meglio l’asma . Deve perciò prima della vaccinazione fare le cure come prescritto dallo specialista per ridurre al minimo la mancanza di fiato. Inizialmente quindi la vaccinazione sarà rimandata.
Nel caso, nonostante le cure prescritte, l’asma non andasse bene, può fare la vaccinazione comunque ma in ospedaliero con osservazione di 60 minuti dopo la somministrazione.
No, deve prima sottoporsi a visita Allergologica per capire la causa della sua reazione grave ( anafilassi) che può essere a rischio di vita. Deve far segnalare l’urgenza dal suo medico anche perchè i soggetti con anafilassi come ha avuto lei devono essere dotati dell’adrenalina autoiniettabile che è il farmaco salva vita per queste reazioni allergiche gravi.
In caso di gravidanza la prima regola è che ci si deve curare perché una rinite allergica NON curata può dare problemi al bambino. Questo si può e si deve fare perché i farmaci possono essere utilizzati in gravidanza. In genere si ricorre ad anti-istaminici un po’ più vecchi che hanno un uso più consolidato e le molecole suggerite sono la cetirizina e la loratadina. In caso di naso chiuso è necessario associare con regolarità un cortisonico per spray nasale. In questo caso si utilizza la budesonide. In caso di necessità potrà essere anche utilizzato per brevi periodi un cortisonico per bocca (prednisone, metilprednisone)
Gli studi ad oggi effettuati escludono che gli asmatici siano a rischio per infezione da COVID. E’ però necessario che l’asma sia controllata e quindi è molto importante che la terapia venga eseguita correttamente e regolarmente. Questo anche per evitare che attacchi violenti passano portare alla necessità di un accesso al pronto soccorso
Chi è già allergico si conosce molto bene e sa individuare i sintomi e la cronologia dell’allergia. In ogni caso la rinite allergica è caratterizzata da starnutazioni a raffica, prurito oculare, nasale e a livello della gola. Fra gli elementi distintivi va detto che anche se la rinite allergica è chiamata febbre da fieno in realtà nella rinite allergica NON c’è febbre e allo stesso modo non ci sono l’astenia e i dolori muscolari che sperimentiamo anche durante le comuni forme influenzali. Un altro aspetto importante è anche la risposta agli anti-istaminici che se positiva è un ulteriore elemento che orienta verso una rinite allergica
In caso di rinite da pollini il fatto di dover rimanere in casa espone meno il soggetto all’allergene e quindi dovrebbe consentire delle forme più lievi di rinite. Al contrario per chi è allergico ai dermatofagoidi della polvere di casa o ad animali domestici c’è una maggiore esposizione e quindi sarà opportuna una ventilazione regolare e frequente dell’appartamento. Va anche incoraggiata una attività fisica, compatibile ovviamente con le condizioni logistiche in cui si vive
Nel caso dell’immunoterapia sublinguale questa può essere tranquillamente proseguita a domicilio se ben tollerata. Analogamente va proseguita nei casi di allergia al veleno di imenotteri. Ovviamente considerando che questo trattamento deve necessariamente essere effettuato in ambiente ospedaliero devono essere concordati tempi e modalità con il medico che praticherà la terapia
I farmaci per l’asma anche quelli che contengono cortisone vanno presi regolarmente. La loro sospensione potrebbe peggiorare la propria asma ed esporre a rischi maggiori. Vanno altresì scongiurati l’utilizzo di Cortisone ad alte dosi prese occasionalmente per via orale e A PUNTURE PRESE AL BISOGNO PER CALMARE L’ASMA.
Le persone più esposte alle infezioni sono le persone che assumono farmaci immunosoppressori ma in generale il rischio più alto sono i comportamenti mantenere una maggiore attenzione con mezzi di protezione è doveroso in queste persone, ma la probabilità di infettarsi è la stessa rispetto ad una persona immunocompetente.
I bambini e consideriamo anche i giovani adulti contraggono l’infezione ma il virus molto spesso nel loro organismo non si sviluppa una malattia grave o addirittura nessuna manifestazione di sintomi come tosse, rinite, faringite, febbre e malessere generale pertanto i bambini vengono considerati diffusori sani del virus.
Purtroppo le conoscenze per questa malattia è ancora limitata, i dati attuali considerano sporadiche le morti da Coronavirus in giovane età, quindi attualmente si conferma che non esistono evoluzioni del virus
Nel caso dell’Italia è legato principalmente al fatto che siamo riusciti nelle Regioni del Cento-Sud a far scattare prima il distanziamento sociale in modo da contenere la diffusione del virus in numeri limitati di persone.
Valgono le norme consigliate dal ministero, mantenere il distanziamento sociale restando a casa e seguire le seguenti indicazioni: Lavarsi spesso le mani; Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; Coprire bocca e naso se si starnutisce o si tossisce; Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico; Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcool; Usare la mascherina se si sospetta di essere malati o si assistono persone malate; I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi; Contattare il Numero Verde 1500 se si ha febbre o tosse e se si ha contatti con CORONA VIRUS positivi da meno di 14 giorni; Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus