La rinite allergica è causata dall’inalazione di allergeni che vengono classicamente distinti in stagionali e perenni. Tali sostanze inducono, nel soggetto allergico, la produzione di Immunoglobuline (IgE), responsabili dell’infiammazione allergica.
Gli allergeni stagionali più diffusi nel mediterraneo comprendono principalmente i pollini di graminacee, di altre specie erbacee quali parietaria, composite e ambrosia (polline emergente negli ultimi decenni) e di specie arboree quali betulla, nocciolo, olivo e cipresso.
Gli allergeni perenni, quindi presenti tutto l’anno, sono gli acari della polvere domestica, alcune muffe (es. alternaria, aspergillus, cladosporium) e i derivati animali (es. cane, gatto, cavallo, coniglio, criceto). Questi ultimi rappresentano un gruppo di allergeni emergenti, in quanto è aumentata negli anni la tendenza a possedere un animale domestico e, di conseguenza, la facilità a sensibilizzarsi.
Infine, ci sono gli allergeni causa di rinite professionale, che però richiedono una trattazione a parte, e quelli alimentari che raramente causano rinite come unico sintomo.
Le graminacee rappresentano i vegetali il cui polline è la causa principale di allergia. Se ne conoscono numerose specie (10.000) suddivise in sottofamiglie. Esiste una cross reattività tra i pollini della stessa sottofamiglia e con le altre. Crescono dal livello del mare ai monti e il polline (di dimensioni tra i 10-60 mm) viene liberato, a seconda delle diverse latitudini, da marzo a settembre.
Il maggior rilascio del polline avviene, nelle ore centrali della giornata/primo pomeriggio, generalmente in ambiente asciutto però anche durante il temporale, dove avviene una frammentazione del polline per un fenomeno di shock osmolare.
Tra le specie erbacee la parietaria è importante in quanto produce un polline piccolo (8 mm) in grado di penetrare nelle basse vie aeree e di causare non solo rinite ma spesso anche asma. Inoltre, nel Sud Italia, Liguria e nelle Isole è da considerare un allergene perenne per il lungo periodo di pollinazione. Le composite e ambrosia hanno invece pollinazione estiva che può durare, nel caso di quest’ultima, fino all’autunno.
I pollini di alberi hanno invece diversa importanza a seconda delle diverse latitudini. Comunque, in generale si può dire che ad inizio anno prevale l’impollinazione di cipresso e nocciolo, in seguito, in primavera, di betulla (più al nord) e olivo (più al sud). A tal proposito sono a disposizione siti specifici, tra i quali quello fornito dalla Associazione Italiana di Aerobiologia, che settimanalmente forniscono le concentrazioni polliniche nelle varie zone italiane.
Le modificazioni climatiche hanno variato di molto i periodi di pollinazione di alberi e erbe che spesso vengono a sovrapporsi, con seguenti difficoltà diagnostiche.
I differenti pollini contengono allergeni propri/ genuini e altri comuni (cross reattivi) tra loro evidenziabili con la diagnostica molecolare. Lo studio di queste molecole ci permette nel soggetto con rinite, allergico a più pollini, di studiare correttamente il suo stato di sensibilizzazione (vero o falso poliallergico).
I pollini causano non solo rinite ma spesso congiuntivite e talora asma
Gli acari della polvere sono la principale causa di rinite perenne. Per la loro sopravvivenza prediligono ambienti dove soggiornano persone o animali; si nutrono di forfora, briciole alimentari e tessili. Vivono bene con umidità relativa tra 55 e 75% e temperatura tra i 17 e 25° e la loro presenza si riduce a valori quasi inapprezzabili oltre i 1500 m. Gli allergeni sono trasportati dalle particelle fecali e causano sintomi tutto l’anno (non solo rinite ma anche asma associata) con esacerbazioni nei cambi di stagione. Importante la profilassi ambientale per ridurre la carica di allergene domestico come areare gli ambienti, utilizzare deumidificatori, togliere tende, tappeti, moquettes, impiegare specifici coprimaterassi, lavare le superfici con panno umido, usare aspirapolvere con filtro HEPA.
Gli allergeni degli animali domestici sono contenuti in peli, forfora, saliva, urine e deiezione degli animali. Non esiste perciò purtroppo un animale potenzialmente non allergizzante. La sensibilizzazione verso tali allergeni può causare sia rinite /rinocongiuntivite che asma.
Attenzione che i soggetti possono sensibilizzarsi e manifestare gravi reazioni anche senza il contatto con l’animale perché la forfora (in particolare del gatto e cavallo) resta adesa agli indumenti di coloro che lo posseggono.
Per quanto riguarda le muffe un ruolo importante è svolto dall’alternaria che si trova in ambiente umido sia al chiuso che all’aperto. Le ife liberate da questa muffa causano generalmente rinite con importante naso chiuso ma soprattutto sono causa di asma spesso di difficile controllo. Il periodo di maggior esposizione a questa muffa è la primavera-estate.
Key words: rinite allergica, pollini, acari, pelo di animali, allergeni
1) Parmiani S. Gli Allergeni in Zanussi C. Trattato Italiano di Allergologia 2002 cap 15
2) Ansotegui I. et al. IgE Allergy Diagnostics and Other Relevant Tests in Allergy A Position Paper of the World Allergy Organization World Allergy Organ J. 2020 Feb 25;13(2)
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