Il sintomo più fastidioso che i pazienti con rinite riferiscono è il naso chiuso (ostruzione nasale). Tale problema può causare insonnia, russamento, secchezza delle mucose delle alte vie aeree e talora apnee notturne. E’ molto frequente, sia nel caso di pazienti con rinite allergica che non allergica (poliposi nasale, rino-sinusite cronica, riniti virali, ecc..), il ricorso a farmaci da banco per controllare i sintomi e tra quelli maggiormente venduti figurano i decongestionanti nasali, anche detti vasocostrittori.
Si tratta di farmaci accomunati da un effetto immediato sull’ostruzione nasale, bastano infatti poche gocce o spruzzi per tornare ad avere le narici libere. Sono molte le molecole in commercio: Efedrina, Fenilefrina, Pseudoefedrina, Nafazolina, Oximetazolina, Xilometazolina. Il meccanismo d’azione consiste nell’indurre vasocostrizione a livello della mucosa nasale, con conseguente riduzione dell’afflusso di sangue e del gonfiore che è alla base della sensazione di naso chiuso.
Con l’utilizzo prolungato del farmaco, però, iniziano i problemi, tra cui il cosiddetto effetto rebound (effetto rimbalzo): alla sospensione della terapia la mucosa torna a gonfiarsi, spesso più di prima, come se perdesse la capacità di autoregolazione alla base del normale funzionamento del naso, e immediatamente ecco tornare la fastidiosa sensazione di narici bloccate. Questo induce a proseguire il trattamento, ma presto subentra un secondo effetto negativo, la cosiddetta tachifilassi: è necessario utilizzare il farmaco sempre più frequentemente e in maggior quantità per poter ottenere l’effetto desiderato. Infine spesso si arriva fino ad una dipendenza psicologica vera e propria, con debolezza, mal di testa e ansia in caso di sospensione della terapia. Nel tempo inoltre la mucosa del naso si modifica, diventando più pallida e gonfia. Possono comparire croste e addirittura aumenta la presenza di muco. Si parla di una vera e propria patologia indotta da farmaco, ovvero la “rinite medicamentosa”.
Come ovviare a tutti questi effetti negativi? Una volta subentrata la dipendenza, non è semplice sospendere la terapia: ci si avvale di farmaci che vengono normalmente prescritti nelle riniti croniche, ovvero i cortisonici in spray, spesso associati agli antistaminici locali. Gli spray nasali a base di cortisone permettono di ridurre l’infiammazione della mucosa e allo stesso tempo di trattare l’ostruzione nasale. Al contrario dei vasocostrittori, possono essere utilizzati in modo sicuro per la terapia della rinite, anche per diversi mesi. A differenza dei cortisonici che si assumono per bocca, infatti, gli spray nasali erogano una piccola quantità di farmaco (si parla di microgrammi), che viene assorbita ed entra in circolo soltanto in minima parte.
Dato che la migliore terapia consiste nella prevenzione, dobbiamo sempre ricordarci di leggere il foglietto illustrativo dei vasocostrittori nasali, sul quale viene riportato il periodo massimo di utilizzo del farmaco, generalmente qualche giorno. Questo anche perché oltre ai disturbi locali sovracitati questi farmaci vengono assorbiti in circolo e possono creare importanti effetti collaterali sistemici quali ipertensione, alterazioni del ritmo cardiaco, disturbi urinari, ansia, insonnia , cefalea, irrequietezza e devono perciò essere utilizzati con cautela in categorie di pazienti a rischio come cardiopatici o anziani. Il loro uso è concesso inoltre solo ai soggetti di età superiore ai 12 anni.
Se l’ostruzione nasale diventa cronica, come avviene spesso nelle forme allergiche ma non solo, bisogna perciò consultare un medico, al fine di individuare la causa di tale sintomatologia per impostare la terapia più appropriata ed evitare di peggiorare la propria situazione clinica. Fortunatamente, nel caso della rinite allergica si dispone dell’immunoterapia allergene-specifica, che consente, col tempo, di poter fare a meno di usare i farmaci per il controllo dei sintomi. Nelle forme non allergiche l’Otorinolaringoiatra valuterà invece l’opportunità di un eventuale intervento chirurgico.
In conclusione, i vasocostrittori nasali possono essere utili se assunti secondo modalità e tempistiche adeguate, ma bisogna fare molta attenzione a non abusarne, dato che possono rivelarsi dannosi per la nostra salute.
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DIRIGENTE MEDICO c/o S.S. ALLERGOLOGIA OSPEDALE CIVICO DI CHIVASSO