La dermatite atopica è una comune malattia infiammatoria cronica della pelle che può presentarsi in maniera isolata o associata ad altre condizioni, dette comorbidità, sia in età pediatrica che in età adulta. Queste ultime possono essere suddivise in due gruppi principali: atopiche e non atopiche.

Le comorbidità cosiddette atopiche sono accomunate da un simile meccanismo immunologico, noto come infiammazione di tipo 2, ed includono patologie come l’asma bronchiale, la rinite allergica, la rinosinusite cronica con o senza poliposi nasale, la congiuntivite allergica, l’allergia alimentare e l’esofagite eosinofila.

Le comorbidità non atopiche sono patologie o condizioni patologiche che non condividono gli stessi meccanismi immunopatologici della dermatite atopica e che possono interessare la pelle o altri organi e apparati con meccanismi patogenetici differenti. Tra queste troviamo comorbidità infettive, autoimmuni, psichiatriche, endocrine, oculari e cardiovascolari.

In generale, i soggetti affetti da dermatite atopica presentano prurito e/o dolore cutaneo, frequentemente associati a disturbi del sonno, che contribuiscono a compromettere la qualità di vita del soggetto interessato e spesso anche dei conviventi (es. genitori, partner).

Comorbidità atopiche

La dermatite atopica può associarsi ad altre condizioni cosiddette atopiche, per il meccanismo immunopatologico condiviso e la presenza di un difetto di barriera (della pelle, delle vie aeree, dell’apparato digerente). Il soggetto affetto da dermatite atopica può presentare una o più manifestazioni atopiche che possono coesistere o presentarsi in tempi diversi. Inoltre, i soggetti con forme di dermatite atopica più gravi hanno maggiore probabilità di presentare o di sviluppare altre condizioni atopiche nel corso della loro vita.

Classicamente la dermatite atopica è stata considerata all’origine della cosiddetta “marcia atopica”, modello teorico che descrive la sequenza temporale di comparsa delle diverse condizioni atopiche nei soggetti predisposti. Secondo tale modello, la dermatite atopica rappresenterebbe la prima manifestazione di atopia in età infantile, seguita dall’allergia alimentare che comparirebbe quasi contemporaneamente o poco dopo, quindi dall’asma e dalla rinite allergica in età scolare, adolescenza ed età adulta. Secondo alcuni autori, al termine di questa marcia vi sarebbe infine l’esofagite eosinofila, che rappresenterebbe una manifestazione tardiva dello stato di atopia. Tuttavia, è da sottolineare come questa marcia non sia sempre soddisfatta, infatti, solo una piccola percentuale di soggetti atopici presenta un decorso simile alla sequenza descritta. Le malattie atopiche non si susseguono necessariamente nell’ordine descritto e alcuni soggetti possono manifestare solo una o alcune di queste condizioni, senza necessariamente sviluppare anche le altre.

Tra le comorbidità atopiche ricordiamo:

  • Asma bronchiale: malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che si manifesta con tosse, respiro affannoso e difficoltà a respirare (dispnea). I soggetti con dermatite atopica presentano spesso uno stato di infiammazione cronica e un deficit di barriera anche a livello delle vie aeree che può portare allo sviluppo di asma bronchiale. La dermatite atopica può associarsi a forme di asma sia allergiche che non allergiche. Inoltre, le forme gravi di dermatite atopica sono associate ad una maggiore prevalenza di asma, oltre che a forme di asma più gravi e persistenti.
  • Rinite allergica: infiammazione delle mucose nasali causata da una reazione del sistema immunitario a sostanze presenti nell’aria, note come allergeni inalanti (ad es. acari della polvere, epiteli di animali, pollini e muffe). Al deficit di barriera cutanea nei soggetti con dermatite atopica può associarsi un difetto di barriera delle prime vie aeree con possibilità di sensibilizzazione per allergeni inalanti. Il sistema immunitario dei soggetti atopici può quindi reagire in modo esagerato a tali sostanze innocue presenti nell’aria con insorgenza dei sintomi tipici della rinite allergica (prurito nasale, congestione nasale, rinorrea acquosa e frequenti episodi di starnuti). La dermatite atopica può essere associata anche a forme di rinite non allergica.
  • Rinosinusite cronica con poliposi nasale: condizione infiammatoria cronica che colpisce la mucosa del naso e dei seni paranasali e si contraddistingue per la presenza di polipi nasali, ovvero estroflessioni benigne della mucosa all’interno delle cavità nasali e paranasali. Condivide con la dermatite atopica il meccanismo patogenetico con una reazione infiammatoria di tipo 2, mediata da specifiche cellule del sistema immunitario che promuovono la crescita dei polipi nasali e mantengono uno stato infiammatorio cronico. Si manifesta con congestione nasale, scolo faringeo, riduzione o assenza del gusto (ipogeusia/ageusia) e dell’olfatto (iposmia/anosmia), cefalea e dolore facciale in corrispondenza dei seni paranasali.
  • Congiuntivite allergica: infiammazione della congiuntiva, la membrana mucosa che riveste l’interno delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare. Si manifesta tipicamente con prurito, arrossamento oculare e lacrimazione.
  • Allergia alimentare: i soggetti con dermatite atopica, ed in particolare i bambini con forme di dermatite atopica più grave, dermatite ad esordio precoce e una durata più lunga della dermatite, presentano un rischio più elevato di sviluppare allergia alimentare rispetto alla popolazione generale. La pelle danneggiata dalla dermatite atopica è infatti più permeabile agli allergeni ambientali, facilitando la loro penetrazione e aumentando il rischio di sensibilizzazioni e di allergie alimentari. Gli alimenti più comunemente coinvolti includono latte, uova, grano, soia, arachidi e altra frutta a guscio. A tale proposito, bisogna ricordare la distinzione tra sensibilizzazione asintomatica (positività dei test allergologici cutanei e/o di laboratorio, non associata a sintomatologia clinica quando esposti allo specifico alimento) e sensibilizzazione clinicamente rilevante con allergia alimentare conclamata (comparsa di sintomi allergici in seguito all’esposizione all’alimento verso cui il soggetto è sensibilizzato). In alcuni casi, gli alimenti possono favorire esacerbazioni della dermatite con peggioramento del quadro cutaneo, più comunemente nei bambini piccoli e in individui con dermatite atopica moderata-grave. Tuttavia, gli alimenti non costituiscono di per sé un fattore scatenante della dermatite atopica.
  • Esofagite eosinofila: malattia infiammatoria cronica dell’esofago, caratterizzata dall’infiltrazione di un tipo di globuli bianchi (eosinofili) nella mucosa esofagea. Questa condizione può provocare una varietà di sintomi gastrointestinali superiori, tra cui difficoltà a deglutire (disfagia), bruciore di stomaco/rigurgito, dolore toracico ed episodi di impatto del bolo alimentare tipicamente negli adulti, mentre nei bambini può manifestarsi con vomito, dolori addominali e scarsa crescita.

Comorbidità non atopiche

  • Infezioni cutanee: i pazienti con dermatite atopica presentano un’alterazione del microbiota cutaneo (disbiosi cutanea), caratterizzata da una riduzione della diversità microbica e una sovra-colonizzazione da parte dello Staphylococcus aureus, specialmente durante le riacutizzazioni. Questa alterazione, combinata con la compromissione della barriera cutanea e il grattamento cronico delle lesioni, facilita la penetrazione di patogeni, rendendo i pazienti con dermatite atopica più suscettibili ad infezioni cutanee batteriche (impetigine, erisipela), ma anche virali (es. herpes simplex, varicella zoster, verruche e mollusco contagioso).
  • Altre infezioni: La dermatite atopica è associata anche ad un aumento del rischio di infezioni delle vie respiratorie, oltre che di infezioni dell’orecchio e delle vie urinarie.
  • Disturbi del sonno: il prurito intenso associato alla dermatite atopica può interferire con il sonno, con conseguente stanchezza e irritabilità.
  • Comorbidità psichiatriche: l’impatto della dermatite atopica sulla salute mentale può essere notevole in tutte le fasce di età. La cronicità della malattia e l’impatto negativo sulla qualità di vita possono portare a disturbi d’ansia, depressione e in casi estremi all’ideazione suicidaria, soprattutto in soggetti con forme di dermatite atopica moderata-grave. Nei bambini con dermatite atopica è stata inoltre riscontrata una maggiore prevalenza di depressione dei genitori rispetto ai bambini senza dermatite atopica. La dermatite atopica è stata anche associata al disturbo da deficit di attenzione/iperattività.
  • Comorbilità oculari: la cataratta sottocapsulare anteriore, il cheratocono e la congiuntivite ricorrente sono tra i criteri diagnostici minori della dermatite atopica secondo i criteri diagnostici di Hanifin e Rajka. Il sottotipo più comune di congiuntivite nei soggetti con dermatite atopica è la congiuntivite allergica, ma sono possibili anche altre forme tra cui la cheratocongiuntivite atopica e la congiuntivite infettiva. Altre comorbidità oculari includono la blefarite, la malattia dell’occhio secco e la cheratite. Alcune comorbidità oculari possono peggiorare indirettamente la dermatite atopica sottostante, ad es. il prurito oculare da congiuntivite allergica che porta allo sfregamento cronico della regione perioculare può portare alla comparsa o al peggioramento della dermatite palpebrale. Inoltre, eventi avversi oculari, tra cui congiuntivite e blefarite, possono essere secondari ad alcuni trattamenti utilizzati per la dermatite atopica.
  • Comorbidità autoimmuni: la dermatite atopica può associarsi a condizioni autoimmuni tra cui alopecia areata, vitiligine, orticaria cronica, celiachia, malattia infiammatoria intestinale, lupus eritematoso sistemico e artrite reumatoide.
  • Comorbidità cardiovascolari: è ancora dibattuto se i pazienti con dermatite atopica presentino un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, tra cui l’ipertensione arteriosa, e se ciò sia dovuto allo stato infiammatorio sistemico o a fattori legati allo stile di vita del soggetto e alle terapie assunte in cronico (es. ciclosporina e glucocorticoidi sistemici).
  • Eczema delle mani e dermatite da contatto: la dermatite atopica può essere associata ad eczema delle mani, sia perché può essere localizzata sulle mani (in particolare a livello del dorso delle mani e dei polsi), sia perché il rischio di dermatite allergica o di dermatite irritativa da contatto sembra essere aumentato nei pazienti con dermatite atopica, incluso il rischio di eczema delle mani di origine professionale (ad es. associato all’uso dei guanti). La pelle del soggetto con dermatite atopica facilita la penetrazione di sostanze irritanti ed allergeni, tuttavia, l’esatta relazione tra dermatite allergica da contatto e dermatite atopica è controversa.

In conclusione, la presenza di comorbidità aumenta il carico di malattia del paziente con dermatite atopica e può richiedere una presa in carico multidisciplinare, oltre che influenzare la scelta della terapia, rendendo fondamentale una valutazione accurata di ogni singolo caso.

 

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