Giuseppe Murdaca1, Rosa Amato2, Andrea Orsi2

1 SSD di Allergologia e Immunologia Clinica, Dipartimento di Medicina Interna, Università di Genova e Ospedale San Bartolomeo, 19038 Sarzana, Italia

2Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Genova, Genova, Italia.

 

 

La vaccinazione è uno strumento di tutela della salute, individuale e collettiva, che ha lo scopo di proteggere l’individuo da una malattia di natura infettiva prima che si manifesti e, talvolta, di limitare la circolazione del microrganismo patogeno responsabile di una malattia infettiva all’interno della popolazione, fino a portare alla sua eliminazione. La vaccinazione prevede la somministrazione di vaccini, ovvero preparati biologici contenenti gli stessi microrganismi (virus o batteri), in forma indebolita (attenuata) o completamente inattivata, contro cui è efficace il vaccino; in alcuni casi i preparati possono contenere solo alcuni componenti del microrganismo, chiamati “antigeni”. I vaccini vengono somministrati tramite iniezione intramuscolare, oppure per via orale o inalatoria, ed agiscono “insegnando” al sistema immunitario dell’individuo vaccinato come rispondere all’attacco del microrganismo contro cui la vaccinazione agisce: infatti, il vaccino stimola il sistema immunitario a creare anticorpi esattamente come farebbe se questo fosse esposto al microrganismo patogeno, ma evitando gli effetti e le potenziali complicanze generate dall’infezione naturale. Nel dettaglio, a seguito della somministrazione del vaccino il sistema immunitario produce una risposta immunitaria specifica tale da permettere all’organismo di riconoscere il microrganismo in maniera tempestiva nel caso di infezione, producendo anticorpi specifici. È necessario specificare che i vaccini sono preparati sicuri: infatti, prima di essere utilizzato nei programmi di vaccinazione, un nuovo vaccino affronta un lungo periodo di ricerca volto a dimostrarne la sicurezza, la tollerabilità degli effetti collaterali e l’efficacia nel suscitare una buona risposta immunitaria, quindi proteggere dalla malattia per la quale si è vaccinati. L’introduzione delle pratiche vaccinali in medicina ha rivoluzionato la storia di diverse malattie infettive, che oggi sono prevenibili: esempio lampante è la vaccinazione antipolio, introdotta negli anni ’50, che ha portato all’eradicazione della malattia consentendo di passare da una situazione di circa 350.000 casi della malattia nel 1988 alla situazione attuale con 5 casi di poliomielite nel 2021.

La vaccinazione ha doppio valore: individuale e collettivo. Il valore individuale della vaccinazione consiste nella riduzione delle complicanze dovute alla malattia nel caso in cui l’individuo contragga l’infezione: per il singolo soggetto la vaccinazione è vantaggiosa perché la probabilità di avere la malattia naturale e le sue complicanze è molto maggiore rispetto a quella di subire effetti collaterali causati dai vaccini stessi (sicuri, efficaci e tollerabili). Invece, il valore collettivo della vaccinazione risiede nella possibilità di realizzare l’eliminazione e l’eradicazione della malattia in presenza di determinate prerogative ed attraverso strategie di vaccinazione coordinate a livello internazionale. La vaccinazione dei singoli, infatti, consente lo sviluppo, per le malattie che si trasmettono da persona a persona, della cosiddetta “immunità di gregge”, ovvero il fenomeno per cui una volta raggiunto un livello di copertura vaccinale per una determinata infezione ritenuto sufficiente all’interno della popolazione, la circolazione del virus è limitata e quindi coloro che, a causa di particolari problemi di salute, non possono sottoporsi alla vaccinazione sono anch’essi protetti. Il raggiungimento dell'”immunità di gregge” rappresenta un successo per l’intera popolazione perché permette di proteggere soprattutto le fasce più fragili della popolazione, come gli immunocompromessi, i malati cronici e/o gli anziani. Questi individui, di solito affetti da malattie gravi come le immunodeficienze, sono ad alto rischio di infezione e possono sviluppare complicanze più pericolose rispetto alle persone sane, portando a un notevole onere sociale ed economico, oltre a quello personale. Proprio queste fasce fragili di popolazione rappresentano l’obiettivo della maggior parte delle offerte vaccinali dei programmi vaccinali nazionali, che mirano a proteggere il singolo individuo e tutta la popolazione da forme gravi di malattia, riducendo la mortalità ed il carico di infezione.

 

 

 

 

 

References:

  1. Plotkin S, Orenstein W, Offit PA. Vaccines, 6th Edition, Philadelphia: Saunders, 2012)

 

  1. World Health Organization. Vaccine Research and Development   ; https://www.who.int/health-topics/vaccines-and-immunization#tab=tab_1

 

  1. Rashid H, Khandaker G, Booy R. Vaccination and herd immunity: what more do we know? Curr Opin Infect Dis. 2012;25:243-9

 

 

  1. Bloom DE. The value of vaccination. Adv Exp Med Biol. 2011;697:1-8.

 

  1. European Centre for Disease Prevention and Control. Immunisation and vaccines (https://www.ecdc.europa.eu/en/immunisation-and-vaccines)