La rinite allergica è una patologia comune che colpisce circa il 30% della popolazione adulta. Si caratterizza per la presenza di sintomi tipici, quali rinorrea, starnutazioni, sensazione di congestione nasale che possono essere persistenti o presentarsi in determinati periodi dell’anno a seconda della durata dell’esposizione agli allergeni a cui il paziente è sensibilizzato.

La terapia della rinite allergica si basa sull’evitamento dell’allergene responsabile dei sintomi, come gli epiteli animali o gli acari della polvere, sull’utilizzo di terapia sintomatica con antistaminici per via orale o di spray nasali contenenti steroide con o senza antistaminico fino all’immunoterapia allergene specifica che consiste nella somministrazione di estratti contenenti allergeni allo scopo di indurne tolleranza.

La qualità della vita dei pazienti affetti da rinite allergica può essere fortemente compromessa non solo dalla presenza dei sintomi tipici della malattia ma anche da manifestazioni che caratterizzano altre patologie che frequentemente sono associate ad essa, come l’asma e la congiuntivite allergica.

Il riconoscimento e la gestione di queste patologie sono fondamentali per l’adeguato controllo della malattia.

Numerose delle condizioni che più frequentemente sono associate alla rinite allergica sono caratterizzate da infiammazione:

  • Asma. La rinite allergica e l’asma sono caratterizzate dalla presenza di molti aspetti comuni, tra cui il medesimo meccanismo immunologico; gli stessi stimoli allergenici possono acuire la sintomatologia di entrambe le patologie. Per questi motivi, la loro coesistenza nello stesso paziente può essere considerata come una singola malattia che affligge le vie aeree superiori ed inferiori la quale necessita di terapie in grado di controllare entrambe le manifestazioni. Circa il 75% dei pazienti asmatici presentano sintomi nasali e la rinite allergica rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo dell’asma.
  • Congiuntivite allergica. I sintomi oculari, tra cui il prurito oculare, l’eccessiva lacrimazione, occorrono in circa il 50-70% dei pazienti affetti da rinite, più comunemente in risposta ad allergeni presenti nell’aria, sia stagionali come pollini o perenni come acari della polvere o epiteli animali, tanto che spesso si parla di rinocongiuntivite allergica.
  • Dermatite atopica. In soggetti affetti da dermatite atopica si verifica un danneggiamento alla barriera epiteliale che favorisce l’ingresso di allergeni attraverso la pelle provocando l’inizio di una reazione infiammatoria. Le cellule responsabili di questa reazione infiammatoria e le molecole prodotte da esse possono raggiungere le vie aeree attraverso il sangue e favorire così lo sviluppo di patologie caratterizzate da flogosi come la rinite allergica.
  • Esofagite eosinofila. L’esofagite eosinofila è una malattia immunomediata cronica dell’esofago caratterizzata da difficoltà alla deglutizione di alimenti solidi, bruciore e dolore retrosternale. Nel tempo si possono verificare episodi di arresto di bolo nell’esofago sempre più frequenti. I pazienti affetti da tale patologia tendono ad adottare dei meccanismi compensatori tra cui mangiare più lentamente e bere molta acqua mentre consumano cibi per aiutare la deglutizione. Circa il 60% dei pazienti affetti da esofagite eosinofila soffrono di rinite allergica e i sintomi di questa patologia tendono a peggiorare durante la stagione pollinica.
  • Sindrome orale allergica. La rinite allergica è associata nel circa il 50% dei casi ad allergie alimentari secondarie a sensibilizzazione a pollini, come betulla o graminacee, che provocano la “sindrome orale allergica” caratterizzata da sintomi quali prurito e gonfiore della lingua o delle labbra in seguito al consumo di vegetali crudi.
  • Rinosinusite cronica. La rinosinusite cronica è una condizione infiammatoria del naso e dei seni paranasali caratterizzata da congestione nasale, scolo faringeo, cefalea, riduzione del gusto e dell’olfatto che persistono per più di 12 mesi, associati o meno alla presenza di polipi nasali. Circa il 60% dei pazienti affetti da rinosinusite cronica soffrono di rinite allergica. L’infiammazione allergica a livello della mucosa del naso e dei seni paranasali può provocare congestione nasale e ostruzione dei seni che impediscono l’adeguato drenaggio di muco favorendo un quadro di infiammazione cronica e contribuendo ai classici sintomi della sinusite.

La rinite allergica può inoltre contribuire allo sviluppo di altre patologie, tra cui:

  • Otite media secretiva. L’otite media secretiva è una condizione caratterizzata dall’accumulo di liquidi nell’orecchio medio che può associarsi ad episodi infettivi acuti, frequente nei bambini. Oltre l’80% dei pazienti affetti da questa patologia soffre di rinite allergica. Il gonfiore e l’ostruzione a livello della tromba di Eustachio e del naso dovute all’infiammazione associata all’allergia favoriscono lo sviluppo della patologia.
  • Sindrome delle apnee ostruttive del sonno. La congestione nasale associata alla rinite allergica aumenta il rischio di ostruzione delle alte vie aeree durante il sonno. Inoltre, i pazienti affetti da rinite allergica tendono a soffrire maggiormente di insonnia e di sonnolenza diurna, ad avere una ridotta qualità del sonno, ad assumere sonniferi, a mostrare difficoltà di memoria e concentrazione che influiscono negativamente sulla qualità di vita.

Alla luce di quanto detto, risulta evidente che il trattamento della rinite allergica non deve essere finalizzato esclusivamente alla cura dei sintomi della malattia ma alla gestione delle altre condizioni ad essa associate in modo da migliorare globalmente la qualità della vita del paziente. L’approccio multidisciplinare da parte di diversi specialisti, tra cui allergologo, otorinolaringoiatra, pneumologo, dermatologo può essere utile a tale scopo.

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