In ricordo del Prof. Fernando Aiuti
Il 9 gennaio 2019, all’età di 83 anni, ci ha improvvisamente lasciato Fernando Aiuti, scienziato, immunologo di fama internazionale, fra i fondatori dell’immunologia clinica in Italia. Professore Emerito di Medicina Interna presso la Sapienza di Roma, aveva creato e diretto dal 1980 per ventisette anni la
Cattedra e, successivamente, anche la Scuola di Specializzazione di Allergologia ed Immunologia Clinica nell’Ateneo romano, divenendo punto di riferimento nazionale ed internazionale per gli studi originali sulla diagnostica e terapia delle immunodeficienze primitive, e, in seguito, della sindrome da immunodeficienza acquisita. Intuitivo e geniale, tenace e determinato, energico e aperto all’innovazione come tutti i veri ricercatori, rigoroso con sé stesso e con i collaboratori, era generoso e fedele nelle amicizie. Dopo la laurea in Medicina a Roma, negli anni ’60 del secolo scorso, in un periodo storico in cui gli scambi internazionali erano limitati, si recò in Svezia, al Karolinska Institutet, per lavorare con l’immunologo Hans Wigzell, Suo coetaneo, alla messa a punto e all’applicazione di metodiche di laboratorio per l’identificazione fenotipica delle sottopopolazioni linfocitarie umane in diverse condizioni patologiche, in particolare nelle immunodeficienze primitive. Questa proiezione internazionale fu un tratto caratteristico della ricca e proficua attività scientifica di Fernando Aiuti. Fu infatti esperto per oltre 20 anni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la classificazione delle Immunodeficienze Primitive e poi esperto della International Society of Immunology per le Immunodeficienze, e coltivò importanti rapporti collaborativi con prestigiosi gruppi di ricerca in Europa e negli Stati Uniti, con i quali portò avanti progetti scientifici, anche attraverso l’invio di alcuni allievi in tali laboratori. Fondò con Luisa Businco il primo registro per le immunodeficienze primitive in Italia, allo scopo di far emergere e mettere in rete i pochi centri che si occupavano di queste malattie rare. Nei confronti dei pazienti, soprattutto quelli affetti da patologie rare come le immunodeficienze, sentì costantemente la responsabilità di rappresentare un punto di riferimento unico, che interpretò con un rapporto non solo altamente professionale, ma anche profondamente umano ed affettivo. Combattivo e coraggioso utilizzava ogni trattamento, anche sperimentale, che potesse influenzare positivamente il decorso della malattia, sperimentando trattamenti innovativi immunostimolanti o immunosostitutivi, incluso l’allora assolutamente pionieristico trapianto di midollo osseo ed il trapianto di timo.
Fernando Aiuti ha creduto fermamente nel lavoro di gruppo e nel ruolo delle Società Scientifiche. Fu tra i fondatori del Gruppo di Cooperazione in Immunologia, membro dei Consigli Scientifici di numerose Società di Immunologia e Immunologia Clinica, e nel periodo 1998-2002 presidente della Società Italiana di Immunologia e Immunopatologia. Fondò l’Associazione Nazionale per la lotta contro l’AIDS, una fondazione ONLUS nata con lo scopo di “promuovere lo sviluppo e la diffusione della ricerca di base, clinica e sociale nel campo dell’infezione da HIV e delle patologie ad essa correlate”, di cui fu Presidente e Presidente onorario. Fu tra i soci promotori e fondatori della Società Europea per lo studio delle Immunodeficienze, che tuttora svolge un’importante attività scientifica, di monitoraggio e di formazione nel campo delle immunodeficienze primitive.
Nel periodo in cui si dedicò allo studio dell’AIDS, oltre a fornire originali contributi scientifici nella diagnostica (diagnosticò il primo caso in Italia), nella patogenesi e nella terapia (nel centro da Lui diretto fu condotta la sperimentazione del primo farmaco antiretrovirale), si impegnò anche in campo sociale e politico, con l’unico obiettivo della promozione della salute, attraverso l’efficace comunicazione ai Suoi pazienti e al grande pubblico delle dimostrazioni scientifiche da opporre alle false paure e la negazione di ogni forma di discriminazione nei confronti dei malati di AIDS. In tale contesto condusse iniziative molto concrete, come l’apertura di una casa-alloggio per le madri sieropositive per HIV con il supporto dell’allora Madre, oggi Santa, Teresa di Calcutta, e contribuì a far varare la legge 135/90 in favore dei pazienti HIV positivi con l’allora Ministro della Sanità Francesco De Lorenzo. Varò infine numerose iniziative socio-sanitarie presso il Comune di Roma, quale Presidente della Commissione Politiche Sanitarie di Roma Capitale, nel quinquennio 2008-2013. Dotato di spiccata vis polemica, non ha mai esitato ad assumere coraggiose posizioni, spesso controcorrente, nell’interesse della difesa della verità.
Il mondo scientifico ha perso una figura carismatica che ha contribuito a fare la storia dell’immunologia in Italia. I Suoi allievi e i Suoi pazienti hanno perduto un Maestro ed un punto di riferimento. A chi scrive rimane grande vuoto e rimpianto, per aver perduto il Maestro e l’amico che lo ha accompagnato per quasi mezzo secolo nelle tappe importanti della vita.
Raffaele D’Amelio
socio SIAAIC, già membro del Consiglio Direttivo SIAIC