Le bronchiettasie sono caratterizzate dalla dilatazione permanente e dall’ispessimento dei bronchi e dei bronchioli. Avere delle bronchiettasie, però, non implica soffrire di malattia bronchiettasica. La letteratura scientifica è chiara a riguardo, devono coesistere sia le caratteristiche cliniche, che il riscontro radiologico e microbiologico
Clinicamente possono coesistere varie caratteristiche e sintomi che rischiano di sovrapporsi ad altre patologie respiratorie croniche, confondendo il quadro e rendendo difficile la terapia. Tra queste la broncopneumopatia ostruttiva cronica (BPCO), le patologie interstiziali (ILD), le patologie autoimmuni, gli immunodeficit, ma anche l’asma. Determinarne la causa ci aiuta ad indentificare possibili condizioni trattabili.
- Quando dobbiamo sospettare la coesistenza di asma grave e patologia bronchiettasica? Nei casi in cui non otteniamo il controllo dei sintomi, importante riduzione della funzionalità polmonare, esacerbazioni frequenti o isolamento alle prove culturali (espettorato) di germi non comuni.
Dal punto di vista fisiopatologico si innesca un circolo vizioso dato da compromissione della clearance muco-ciliare (meccanismo di rimozione e pulizia delle vie aere), infiammazione ed infezioni respiratorie croniche, che conducono ad un danno anatomico dei bronchi irreversibile: le vie aeree diventano infiammate e perdono la loro elasticità, rendendo difficile eliminare il muco, che si accumula fornendo un ambiente ideale per la crescita batterica e le infezioni ricorrenti.
L’asma può essere segnalata come causa predisponente delle bronchiectasie o come comorbidità. È comune nei pazienti con bronchiectasie, ma pochi studi di grandi dimensioni hanno esplorato le implicazioni cliniche di questa sovrapposizione. È una condizione associata ad infiammazione delle vie aeree, broncocostrizione e possibile rimodellamento delle strutture bronchiali. L’infiammazione cronica contribuisce all’iperreattività delle vie aeree e alla limitazione del flusso d’aria. Tale cascata infiammatoria può essere causata da vari fattori, tra cui allergeni, infezioni respiratorie e stimoli ambientali.
I risultati di un recente studio eseguito dall’analisi dei dati dell’European Bronchiectasis Registry (EMBARC) suggeriscono che i pazienti con Bronchiettasie ed Asma hanno sintomi peggiori ed esacerbazioni più frequenti rispetto a pazienti con bronchiectasie non asmatici. L’asma può essere una causa di bronchiectasie, ma nella maggior parte dei casi sono state segnalate cause alternative, tra cuiovvero di causa non nota, suggerendo che l’asma è stato considerata una condizione coesistente.
La coesistenza di patologia asmatica severa e bronchiettasie in pazienti spesso soggetti ad infezioni con riscontro di batteri atipici o micobatteri non tubercolari (NTM) all’escreato, rende più complicato l’uso di cortisone inalatorio o sistemico diventando una grande sfida terapeutica. Il paper della prof. Polverino et al., risalta come l’uso di ICS è associato a una riduzione della mortalità e del rischio di esacerbazioni gravi, ma è noto anche che lo steroide può aumentare il rischio di NTM. I pazienti con bronchiectasie associate all’asma dovrebbero essere considerati un gruppo ad alto rischio che richiede un più attento follow-up e indagini più accurate.
È fondamentale la collaborazione di più specialisti con competenze mirate e complementari grazie ad un team multidisciplinare che in questi casi comprende pneumologi, infettivologi, otorinolaringoiatri, radiologici specializzati nella lettura delle immagini del torace, gastroenterologi tra altri eventualmente coinvolti in casi specifici.
In Breve:
- Presentazione Clinica: tosse cronica, emoftoe/emottisi ( tracce di sangue o sangue evidente), produzione di muco, infezioni respiratorie ricorrenti e dispnea. Nell’asma grave, i sintomi possono includere sibili, tosse, oppressione toracica e dispnea.
- La diagnosi necessita di: valutazione clinica, test di funzionalità polmonare, imaging (radiografia del torace come studio iniziale a cui segue una tomografia computerizzate del torace, preferibilmente ad alta definizione), test specialistici come colture dell’espettorato, test allergici, test immunologici, screening delle principiali patologie infettive ed autoimmuni.
- Gestione: riduzione dell’infiammazione delle vie aeree, miglioramento della clearance mucociliare, prevenzione delle riacutizzazioni e ottimizzazione della funzione polmonare. Un ruolo fondamentale è assegnato alla fisioterapia respiratoria, che implica collaborazione ed aderenza del paziente, con un training personalizzato per evitare esercizi che possano favorire broncospasmo nei pazienti con asma. È spesso indicato l’uso di terapie antibiotiche mirate, broncodilatatori per alleviare i sintomi e vaccinazioni contro i patogeni respiratori.
Dott.ssa Agata Alba Maria Domenica Buscemi
Bibliografia
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- You, Yajie, Ni, Yingmeng, Shi, GuochaoInhaled Corticosteroids and Mycobacterial Infection in Patients with Chronic Airway Diseases: A Systematic Review and Meta-Analysis, Respiration. 2022, Marc 3, https://dx.doi.org/10.1159/000525980
Ho avuto l’opportunità di conseguire la mia prima laurea in medicina in Colombia. Ho poi riconosciuto il titolo in Spagna e successivamente in Italia, con laurea volta all’equipollenza e discussioni di tesi svolta in patologie dermatologiche con impronta immunologica (HS). Attualmente sto frequentato l’ultimo anno di specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio all’Università di Milano, con polo Policlinico di Milano, dove siamo formati e stimolati ad occuparci di ricerca, partecipando come sub-investigator agli studi clinici. Il mio campo di interesse riguarda principalmente l’asma grave e le malattie polmonari interstiziali, senza trascurare un approccio il più completo possibile alla disciplina, ricca di numerosi ambiti di studio, consapevole però di dover essere in grado di dirigere il paziente verso il collega specialista che abbia più approfondito un aspetto rispetto ad un altro al fine di garantire il miglior trattamento e presa in carico.