L’asma è una patologia infiammatoria cronica delle vie aeree, caratterizzata da un’ostruzione bronchiale variabile, che si associa a sintomi come tosse, sibili respiratori, fame d’aria e respirazione affannosa. La forma più comune è quella che presenta un’elevata conta di eosinofili (un tipo di globuli bianchi) e immunoglobuline E (IgE, un tipo di anticorpi coinvolti nelle reazioni allergiche) nel sangue e nei tessuti. La diagnosi è il risultato di una valutazione integrata di sintomi e funzionalità respiratoria. La terapia si basa sui cortisonici inalatori, i quali svolgono un’attività antinfiammatoria locale. A questi si associano i farmaci broncodilatatori, volti a mantenere un adeguato calibro delle vie aeree. La terapia viene gestita a “step” (da 1 a 5, con crescente gravità) sulla base di: frequenza dei sintomi (sia diurni che notturni), l’esigenza di ricorrere al farmaco d’emergenza, le riacutizzazioni, e la necessità di ricorrere al cortisone sistemico. I sintomi dell’asma impattano significativamente sulla qualità della vita dei pazienti, sia da un punto di vista respiratorio che generale, soprattutto in presenza di una serie di patologie concomitanti (comorbidità) in grado di influire negativamente sulla già complessa gestione della malattia. (1) (2)

Il ruolo delle comorbidità nella gestione dell’asma

Già in fase diagnostica la ricerca di eventuali altre patologie nella storia del paziente rappresenta un passaggio cruciale. Nella gestione clinica le comorbidità possono costituire una causa di mancato controllo dell’asma. Alcune patologie condividono un substrato infiammatorio con l’asma eosinofilico:

  • Rinosinusite cronica con poliposi nasale. La rinosinusite cronica è una patologia infiammatoria del naso e dei seni paranasali, che può presentarsi con o senza polipi nasali. È una delle patologie più frequentemente associate all’asma, a si manifesta con ostruzione nasale, scarsa percezione degli odori e dei sapori, dolore facciale e ipersecrezione nasale. I sintomi sono fonte di disagio, ancor più se associati a quelli dell’asma. Il risultato è una scarsa qualità di vita, nonché costi alti per la gestione della malattia, che può prevedere interventi chirurgici, utilizzo di cortisone nasale o sistemico. (3)
  • Dermatite atopica e allergie alimentari. La dermatite atopica è una malattia infiammatoria della pelle che può verificarsi in concomitanza con l’asma. Entrambe le condizioni sono mediate da meccanismi simili, e possono essere aggravate dagli stessi stimoli (o trigger), come allergeni ambientali e alimentari. Le allergie alimentari, in particolare, possono essere una fonte di significativa morbilità nei pazienti asmatici.

Altre condizioni patologiche molto comuni possono presentarsi insieme all’asma, peggiorandone l’andamento. Le più frequenti sono:

  • Bronchiectasie. La presenza di dilatazioni patologiche delle pareti bronchiali (bronchiectasie) espone il paziente asmatico ad un maggior numero di episodi infettivi, che rendono più difficile il controllo della patologia.
  • Obesità. L’obesità è associata a un aumentato rischio di sviluppare forme più gravi di asma. Tale quadro può essere una conseguenza dell’eccessivo utilizzo di cortisonici nel trattamento dell’asma. L’aumento della quota di tessuto adiposo determina il rilascio di fattori infiammatori che agiscono sull’intero organismo, influenzando negativamente anche la funzione polmonare.
  • Malattie Cardiovascolari. Ipertensione, cardiopatie e aterosclerosi sono tra le malattie cardiovascolari più associate all’asma. Anche in questo caso l’infiammazione cronica legata all’asma aumenta il rischio di eventi acuti, come infarto e ictus.
  • Diabete. Le alterazioni del metabolismo del glucosio giocano un ruolo rilevante nello stato infiammatorio sottostante l’asma, e viceversa. A peggiorare la gestione del diabete sono le prolungate terapie sistemiche con cortisonici usati nella terapia dell’asma, che notoriamente aumentano i livelli di glucosio nel sangue.
  • Depressione e ansia. I pazienti asmatici hanno un maggior rischio di sviluppare disturbi dell’umore, come depressione e ansia, a causa dell’impatto psicologico della malattia sulla loro vita quotidiana.
  • Reflusso gastroesofageo. Disturbo molto comune nei pazienti asmatici, in grado di innescare e/o peggiorare i sintomi. L’irritazione delle vie aeree causata dal reflusso acido dallo stomaco può causare tosse secca e alterazione del tono della voce.
  • Sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS). In pazienti predisposti, durante il sonno possono verificarsi, anche diverse volte al minuto, delle transitorie occlusioni delle vie aeree. Ciò causa numerose conseguenze, fra le quali l’insufficienza respiratoria notturna, e incrementa il rischio di un mancato controllo dell’asma (4)(5)

Implicazioni cliniche e gestionali

Il riconoscimento delle comorbidità in un paziente asmatico, e la loro gestione integrata, sono fondamentali per ottimizzare il trattamento e migliorare la qualità della vita. Inoltre, è importante educare i pazienti sulle relazioni tra le diverse condizioni e fornire loro strumenti per gestire i trigger o i fattori di rischio per particolari patologie. L’approccio multidisciplinare che coinvolge pneumologi, allergologi, dermatologi, otorinolaringoiatri e gastroenterologi può essere decisivo nell’affrontare in modo efficace le molteplici dimensioni di questa complessa condizione clinica.